venerdì 9 marzo 2012

Giorno -1

In teoria domani siamo fuori termine. Ma F. non mostra nessuna fretta. Tutto tace. Tutto tranne i telefoni. Ogni mezz'ora almeno un amico/parente/conoscente/amico dei nonni/ amico degli zii/etc ci chiama  per chiederci: «Allora?, ma quando nasce 'sto bambino? «E mo' glielo chiedo di sbrigarsi!»
Che poi io ci avrei pure una certa fretta. Sono nove mesi che aspetto di vederlo. Mia moglie, beh mia moglie lo sente muovere, ce l'ha dentro! Per lei c'è già da un sacco di tempo, ci parla anche spesso. Ma io... io vedo sto pancione enorme, buffo anche... sì lo so, lo so che è lì, il coso, ma lo so con la testa. Non lo sento. Ci provo pure a parlargli, ma dopo mezzo secondo mi sento ridicolo. Con chi parlo? Lui ti sente, mi dice mia moglie, lui ti sente mi confermano i 10 volumi su gravidanza/parto/puericultura/cosa-aspettarsi-i-primi-mesi-il-primo-anno/mestiere-di-papà/i-no-che-aiutano/i-sì-che-chissà/i-linguaggi-segreti/mo-basta. Lui mi sente, ok. Lo so. Ma sono libero di sentirmi un idiota a parlare con una pancia?
E così mi capita che me lo sogno. Che mi caga addosso e io dico (da manuale per papà anche nei sogni): «No, me la cavo da solo. Indipendenza genitoriale!» E allora sì che gli parlo. E me lo vedo 'sto mio primo bambino che da figlio mi fa diventare papà.
Però chissà come sarà davvero? Lui persona senza cordone e senza pancione. Che a volte mi viene da pensare che io sarò per lui quasi un incidente, uno che capita nella vita, perché gli amici li scegli ma il papà, quello te lo tieni così come è e Amen.
Il manuale ti assicura che vengono al mondo con un loro carattere e il tuo compito è accoglierlo, per com'è e non è il bambino che forse hai sognato. Ma io ho solo sognato una montagna di merda - mi avranno influenzato i racconti degli amici-già-padri?- e non un bimbo preciso. Ho pensato: «magari ha le mie orecchie quasi a sventola... magari è un rompicabasisi... e se invece è il mio contrario: preciso, puntale, ordinato?» Ma, insomma, alquanto vago come bambino. Perciò aspetto. Domani siamo a zero. La gravidanza è finita, questo è una specie di limbo consolante: no, non sono pronto... dammi qualche giorno!
P.S. Io ci provo a tenerlo sto blog. Ci provo a seguire almeno un anno di paternità. Per me, per ricordarmelo quest'anno. Cosa ho pensato, fatto, perso, trovato. E se ci riesco, un giorno glielo farò leggere. Se non ci riesco, gli racconterò che suo padre di costanza non ne ha mai avuta.

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